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il sublime rovesciato: comico umorismo e affini

Copertina Numero 01

 settembre 2010

Editoriale

editoriale numero 1 – settembre 2010

L’idea di Fillide matura dentro l’esperienza del laboratorio di estetica, uno dei laboratori disciplinari organizzati dalle scuole nella provincia di Bolzano. Estetica è intesa qui come teoria dell’arte e della poesia, ma anche come indagine del sentire e del percepire, un’accezione suggerita dall’etimologia e che richiama quella kantiana della Critica della ragion pura.

Il laboratorio di estetica sceglie un ambito di ricerca che possa coinvolgere tutte le discipline, ma che si rivela non sempre facile e talora spiazzante: il comico e l’umorismo. Sono temi che intaccano gli impianti sistematici, mettono in luce la disarmonia e il rovesciamento, accostano somiglianze lontane, come già aveva detto Aristotele. L’affermazione, più volte ripetuta da vari autori, che non esiste l’umorismo, ma esistono gli umoristi, impone un intreccio tra riflessione filosofica, lettura di testi e proposte didattiche. Il laboratorio di estetica vorrebbe realizzare quello che troppo spesso si dimentica: le scuole sono, devono essere luoghi di ricerca.

Una parziale testimonianza di questo lavoro è nei protocolli che si trovano nella sezione scuola/non scuola. Il logo del laboratorio rappresenta l’uomo senz’ombra, Peter Schlemhil, protagonista del romanzo di Chamisso, una figura stilizzata e leggera che accenna alla necessità di una distanza, di una ironica libertà da un quotidiano spesso paralizzante. Questa sezione ospita, oltre alla provocatoria riflessione di Papini, anche il racconto di altre esperienze nella scuola, tutte con un approccio di tipo laboratoriale.

Dal desiderio di valorizzare voci diverse ed esperienze diverse che si sono ri/conosciute in questa prospettiva culturale, anche oltre e fuori dell’esperienza del laboratorio e della città di Bolzano, nasce l’idea di una rivista online, leggera, aperta, luogo del confronto.

Si mantiene il tema di riferimento, l’umorismo, perché trasversale alle discipline, perché in fondo non troppo praticato e perché suggerisce fertili dissonanze interpretative. In altre parole, quelle di Roland Barthes, una sapientia latina, nessun potere e quanto più sapore possibile.

È una rivista che si autofinanzia e non utilizza contributi erogati dalla Provincia, dal Comune o da altro ente, pubblico e privato.

Il manifesto chiarisce il perché della scelta di un nome e la prima sezione della rivista è dedicata appunto alla figura di Fillide e alla sua presenza nella letteratura medievale e contemporanea. Questo settore di ricerca è destinato ad ampliarsi e a comprendere anche lo studio dell’iconografia di Fillide, che sono piuttosto numerose, nell’arte di tutta Europa.

Le singole sezioni si rifanno a tipologie diverse di intervento, come il saggio, la rassegna, il testo d’autore. Nelle segnalazioni sono presenti recensioni, indicazioni di lettura, percorsi iconografici. Uno spazio a sé viene dedicato alle interviste e un altro ai link considerati di un certo interesse. Nella sezione la voce si può ascoltare direttamente la lettura di un testo, mentre unterdenlauben ospita segnalazioni che riguardano la città di Bolzano e la provincia.

La struttura della rivista è pensata per favorire diversi tipi di partecipazione e per dare spazio a riflessioni diverse sul tema dell’umorismo, anche nella prospettiva della creazione di una banca dati sul tema. Invitiamo pertanto tutti i lettori a una fattiva collaborazione, inviando alla redazione i propri contributi.