[ Mattia Cavagna, Virgile dans la corbeille et dans la tradition du savant amoureux humilié, dans Le Miroir de Renart. Etudes sur Renart le Contrefait, Actes du colloque de Bruxelles (27-28 mai 2011), éd. C. Baker, M. Cavagna, A. Englebert, S. Menegaldo, Louvain-la-Neuve, Collection de l’Institut d’études médiévales, 2014, pp. 117-138 ]
L’articolo analizza il racconto su Virgilio nella cesta, inserito nella IV branca del Renart le Contrefait, uno degli ultimi romanzi epigoni del Roman de Renart, scritto dal cosiddetto Epicier de Troyes – un chierico della Champagne, estromesso dalla sua condizione ecclesiastica e ridotto a farmacista (épicier) – in una prima redazione di 31 mila versi tra il 1319 e il 1322 e una seconda di 41 mila tra il 1328 e il 1342. Mattia Cavagna indaga l’origine dei due racconti, riuniti qui per la prima volta – Virgilio beffato e appeso in una cesta da parte della figlia dell’imperatore e Virgilio mago che attua la sua vendetta, lasciando Roma senza fuoco e facendolo attingere da tutta la popolazione tra le cosce della donna. Segue un’analisi comparata del racconto di Renart e di altri due racconti, il Lai d’Hippocrate, inserito nell’Estoire del saint Graal (1230-1235), romanzo che fa parte del ciclo di Lancelot-Graal, e il Lai d’Aristote di Henri de Valenciennes (1220), nella successione parallela della motivazione della dama, della seduzione, dell’umiliazione e dell’epilogo.