Sito ufficiale: http://www.shazia-mirza.com/
Nata a Birmingham nel 1975 da una famiglia pakistana, vive a Londra ed è musulmana osservante. È una star della start-up comedy, quel tipo di comicità da pub, teatro e televisione molto apprezzata dagli inglesi. Ma anche a Lahore, nel Pakistan, dove sono nati i genitori, l’hanno chiamata per un one woman show. E negli Stati Uniti ha condotto una tournée ispirata a Woody Allen: Dieci cose che vorreste sapere sull’Islam ma non avete il coraggio di chiedere. Lei, Shazia Mirza, chiede di poter scherzare sull’Islam, sull’11 settembre 2001, sulla condizione delle donne, sulla sua cultura, sui pregiudizi razziali e sulla nostra percezione di alcuni stereotipi.
Diplomata in biochimica, ha insegnato in una scuola dell’East End londinese.
«Più pericoloso che esibirsi in un club» ricorda «se non piaci, i bambini ti lanciano dietro le sedie». Un pub piuttosto rozzo di Brixton, quartiere multirazziale della capitale, è stato il suo vero banco di prova. In seguito ha lasciato i cabaret di Londra per trasferirsi in tv, collabora con la Bbc, ogni tanto scrive articoli per Il Guardian.
Shazia Mirza racconta: «Nei miei spettacoli c’è spesso una reazione iniziale di timore o imbarazzo: molte persone hanno paura che ridendo alle mie battute saranno considerate islamofobe o razziste… All’inizio c’erano i bianchi che pensavano che fingessi di essere musulmana, i musulmani estremisti che mi dicevano di tornare a casa a preparare da mangiare per gli uomini, chiudere la bocca e stare zitta. A volte ho avuto paura. Perché quando minaccia questa gente fa sul serio, come abbiamo imparato sulla nostra pelle. Ma non ho mai pensato di smettere… Devo sottolineare comunque che io non mi prendo gioco della religione islamica. Sono musulmana e orgogliosa di esserlo… sono sicura che anche il Profeta rideva. È scritto nel Corano che gli piaceva raccontare barzellette agli amici… Mi diverto solo a descrivere come viviamo noi donne. Essere sul palcoscenico è liberatorio e mi piace far ridere il tipico uomo bianco che dell’Islam non sa nulla… La realtà è che il Corano parla con molto rispetto delle donne e dà loro molto potere, ma il messaggio si è perso. Nella lotta contro l’ignoranza, il fanatismo e l’intolleranza una risata è un’arma potente.»
Dicono che salga sul palco vestita di nero, i capelli unti che si intravedono sotto la hijab, la sciarpa indossata dalle musulmane, con espressione impassibile e una voce bassa, monocorde.
«Salve, il mio nome è Shazia Mirza, o almeno così dice la mia licenza di pilota… Potete distinguermi dai terroristi perché ho baffetti più piccoli». E continua:
«Come mai tua madre cammina cinque passi dietro a tuo padre?» «Pare sia più bello visto da dietro… anche se negli ultimi anni, devo dire, è mia madre a camminare cinque passi davanti a mio padre…. per via delle mine anti-uomo.»
«Ero su un aereo per Londra, l’altro giorno. Visto che indossavo il velo, una signora non ha voluto sedersi accanto a me. Io le ho detto: Mia cara, ok, tra pochi minuti mi farò saltare in aria. Tu credi di essere al sicuro in un posto tre file più indietro?»
«No, no! Non bevo alcol, assolutamente no. Prendo ecstasy, il Corano non lo vieta.»
«Il burka fa risparmiare un sacco di soldi. Tutte le donne della mia famiglia usano lo stesso passaporto, ora mio fratello ha cominciato a usare quello di mia madre. È davvero molto comodo.»
«Io cerco di sposarmi, ma gli uomini musulmani non vogliono sposare me. Forse perché parlo.»
«La mia amica Sarah sostiene che i matrimoni combinati secondo la tradizione musulmana sono un disastro: andare a letto con uno sconosciuto, che orrore! Io le ho risposto: Sarah, ma se è quello che fai ogni sabato sera!»
Scrive Paola De Carolis, giornalista: «Il segreto del successo di Shazia Mirza è l’ambiguità… quello che un bianco non potrebbe mai dire, lei lo può dire, è politicamente corretto perché viene dall’interno della comunità islamica… il suo umorismo rassicura: se anche un musulmano sa ridere della sua fede, se anche loro sono capaci di umorismo, ci assomigliano più di quanto sospettiamo… la sua comicità aiuta a dissolvere la islamofobia in Occidente… allo stesso tempo, essendo una devota musulmana, politicamente moderata e di sesso femminile, Shazia può parlare al suo mondo senza essere bollata come un’infedele, ma provocandone allo stesso tempo il bigottismo… il suo gioco è ad alto rischio… ma è anche altamente salutare.»
Di recente Shazia ha dichiarato che pensa di essere la donna più pelosa d’Inghilterra e di essere stufa di una società che impone alle donne dolorosi e costosi processi di depilazione. Ha deciso di combattere una paradossale battaglia, una sorta di Hair Pride, una stravagante inchiesta dai risultati spiazzanti, che suscita molta simpatia e a volte un leggero disgusto.
Ricorda spesso e volentieri un suo viaggio alla Mecca. «Ero in mezzo ai pellegrini. Ho sentito un pizzico sul sedere. Mi sono detta: deve essere la mano di Dio».