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il sublime rovesciato: comico umorismo e affini

Copertina Numero 12

 aprile 2016

Saggi e rassegne

Duccio Dogheria

Le collectioneur collectionné. Le carte Sturani all’Archivio del ‘900 del Mart

Le fonti documentarie legate alle sperimentazioni artistiche del secondo Novecento sono un settore in costante divenire dell’Archivio del ‘900 del Mart, frutto di recenti acquisizioni di varia natura e complessità. Accanto a fondi inventariati già da anni e valorizzati in più occasioni, come i fondi Archivio di Nuova Scrittura, Fraccaro-Carrega e Stelio Maria Martini, tutti legati alle ricerche verbovisuali internazionali, negli ultimi anni si sono aggiunti sia il vasto archivio di Enrico Baj, sia tre insiemi numericamente minori di documenti, donati direttamente da artisti o loro eredi nell’intento di attestare a campione il loro operato. Non avendo la struttura di veri e propri fondi archivistici, tali nuclei sono stati denominati “carte”: carte Guglielmo Achille Cavellini, incentrate sull’ attività autopromozionale di una delle più significative figure della Mail art italiana; carte Pablo Echaurren, che ben esemplificano l’attività illustrativa a 360° di questo poliedrico artista1; infine le carte Enrico Sturani, donate dal collezionista e storico della cartolina torinese al Mart in occasione della conferenza “L’arte e la cartolina. Dall’Art Nouveau al Postmoderno”2, successivamente arricchite da una seconda donazione3.

Le carte Sturani, oltre a una serie di documenti sulla performer canadese Anna Banana4, amica dello storico della cartolina e fortemente legata al mondo della Mail art, offrono uno sguardo bifronte sul rapporto arte-cartolina5. Da una parte un nutrito gruppo di carte documenta, principalmente tramite estratti di pubblicazioni e relazioni dattiloscritte, l’attività critica di Sturani, imperniata sulla storia della cartolina6: interventi che, generalmente, hanno il pregio di apparire al contempo puntuali e brillanti, volti a indagare ogni aspetto – storico, sociale, antropologico e non da ultimo aneddotico – legato alla cartolina postale e al suo fecondo immaginario. Dall’altra parte, e veniamo all’oggetto del presente intervento, la donazione attesta la poco conosciuta produzione cartolinesca di Sturani, attraverso circa 250 cartoline originali realizzate tra gli anni Settanta e gli anni Novanta del Novecento, alternando stampe offset in 500-2000 esemplari ad altre realizzate artigianalmente, in xerografia e perfino manualmente, dunque in esemplare unico.

A mo’ di guida amena per orientarsi tra i vari pezzi, l’insieme delle cartoline è accompagnato da un elenco approssimativo in lingua francese, che non è altro che una lista utilizzata da Sturani per uno scambio con un altro collezionista: Cher Echbis, je vous remercie bien de votre intérêt pour mon travail d’expérimentateur postal; j’avoue qu’il me fait un peu drôle de jouer le collectionneur collectionné. En tout cas, voici une liste approximative de ce que j’ai à ce moment […]7: accanto alle cartoline, troviamo elencate (e presenti nella donazione) anche altre effimere curiosità cartacee: da un invito a una personale di fotografie di Sturani (“Cina 1972”) ad una tessera dell’Assicart (Associazione Italiana Cartolinisti) del 1985, raffigurante lo stesso Sturani – presidente dell’associazione – in veste di naufrago, fino a un nucleo di fotografie originali.

Bizzarria, iconoclastia e sessualità sembrano essere gli ingredienti base di buona parte della produzione delle cartoline di Sturani, a partire dai primi esemplari, risalenti alla fine degli anni Settanta. Al 1979 sono da ricondurre ad esempio un paio di cartoline per il “Primo festival della stampa gay” tenutosi a Roma, eseguite partendo da materiale iconografico preesistente, tema ripreso anche in una cartolina ciclostilata nel 1984 per promuovere il Museo Internazionale Gay di Roma. All’anno precedente risalgono i due carnet di Cartexporno, uno dei quali chiuso da un gancetto rosa a mo’ di reggiseno, il tutto con una tiratura di soli 20 esemplari. Nella sessantina di cartoline artigianali a colori contenute nei carnet, tutte a tema umoristico-erotico e principalmente eseguite in xerografia a colori, troviamo trionfi di seni, primi piani di inguini o natiche spesso accompagnati da scritte umoristiche in relazione con le immagini, travestimenti, salaci composizioni grafiche, alterazioni stranianti di cartoline d’epoca e fumetti, fino a soggetti sfrontati anche nei confronti della religione, come in una cartolina che raffigura Papa Giovanni Paolo II, affacciato alla finestra del Palazzo Apostolico, colto nell’atto di benedire lo stravagante meeting erotico-cartolinesco, oppure la vera cartolina in bianco e nero (ed. Padri Carmelitani Scalzi, Roma) che ritrae in primo piano il volto della S. Teresa del Bernini, le cui labbra sono state dipinte da Sturani di rosso, a mo’ di sensuale rossetto. Sul retro di buona parte di questa serie una scritta ammonisce beffardamente: “Ne bavez pas sur le cartes postales des autres!8”.

Un altro riuscito carnet, anche questo collettivo, è quello realizzato nel 1981 in occasione della mostra romana “Nuove cartoline”: in tutto 46 soggetti in bianco e nero, 10 dei quali firmati da Sturani ‘Canulart’9. Con lo stesso pseudonimo, a partire dal 1978, l’artista realizza una serie di cartoline artigianali che in qualche modo vogliono testare il grado di tolleranza degli impiegati postali10: sia tolleranza di supporto, tramite l’autospedizione di oggetti ed altre amenità11, che d’affrancatura. Quest’ultimo espediente è particolarmente utilizzato e ricorre in numerose cartoline oggetto della donazione, prendendo forma tramite due distinte maniere. Da una parte troviamo francobolli posizionati in determinate parti del lato-immagine, come primi piani di natiche, bocche e occhi, in modo da interferire umoristicamente col soggetto, anche grazie alla burocratica azione obliteratrice dell’addetto all’ufficio postale. Dall’altra, l’opera iconoclasta di Sturani va a colpire l’ufficialità e fisicità stessa del valore bollato, che viene sezionato e ricomposto in maniera straniante: così i francobolli commemorativi di Tranquillo Cremona o Giuseppe Arcimboldi vengono trasformati in cornici dentellate per composizioni a collage astratte o erotiche, oppure la serie di francobolli ordinari detta “Siracusana”, ideata dal pittore Vittorio Grassi, diviene materia prima per minuscoli esibizionismi filatelici, rafforzati dal soggetto di molte di queste cartoline, quasi sempre nudi d’epoca, ristampati da Sturani in occasione della 1a Mostra di cartoline erotiche (Roma, Libreria Eritrea, dicembre 1978).

Francobolli sezionati e ricostruiti vengono utilizzati, sempre nel 1979, anche per dei dinamici omaggi al Futurismo: in questo caso i frammenti di valori bollati interagiscono con una serie di cartoline a tema futurista stampate da Spes-Salimbeni. Oltre alle avanguardie storiche, tra le fonti iconografiche di Sturani parrebbero esserci anche le contemporanee neoavanguardie verbovisuali: alcune cartoline, sempre risalenti alla fine degli anni Settanta, fondono infatti francobollo e fumetto, con esiti non distanti dalle ricerche del poeta visivo Lamberto Pignotti.

La commistione tra generi, l’unione di alto e basso, il riciclo di fonti iconografiche preesistenti e differenti paiono essere una costante tra le cartoline di Sturani, così come la voluta bassa fedeltà dei sistemi di creazione e riproduzione, in linea sia con talune avanguardie artistiche marginali, come la Mail art, sia con le forme comunicative delle controculture giovanili del tempo, a iniziare dal Punk o dal mondo delle fanzines12. A volte si tratta di gesti minimi: così in un carnet di 6 cartoline con nudi d’epoca ristampati per la già ricordata 1a Mostra di cartoline erotiche, i cui pezzi sono stati tutti obliterati in corrispondenza delle natiche dei soggetti con un timbro “Collection Sturani”. In altri casi l’artista ha utilizzato, come ready made rettificati, alcune cartoline d’epoca: in un esemplare apponendo l’ironico timbro 1982 anno dell’ anziano. Questa cartolina à (sic) più di 75 anni: rispettala!, in altri, realizzati per il XV Congresso Nazionale del P.C.I. (1979), utilizzando semplicemente il timbro-pseudonimo “Canulart” che affianca quello della manifestazione politica.

In qualche caso l’intervento apportato da Sturani è più complesso, come negli esemplari che uniscono pezzi di varie cartoline, con esiti alquanto estranianti, come ad esempio una cartolina di primo Novecento raffigurante la Fontana di S. Francesco d’Assisi a Milano, dalla quale sbuca, sorridente e irriverente, una figura femminile nuda, movibile in tutte le direzioni tramite una linguella posta sul retro della cartolina. In tutti i casi, come accennato, si tratta di esemplari realizzati con un modus operandi low-tech, in cui il carattere artigianale non è limite, ma valore aggiunto a quanto realizzato.

Sono state finora prese in esame soprattutto produzioni “seriali” di Sturani, per quanto spesso realizzate in esemplare unico; accanto ad esse convivono cartoline in qualche modo estemporanee, come quelle realizzate per le associazioni presiedute da Sturani ( Assicart e A.N.CA. – Associazione Nuove Cartoline, il cui motto recita “Aderisco all’ANCA e ne seguo il movimento”), a tratti auto-dissacranti13, o quella a foggia di banana realizzata nel 1999 in occasione di una performance romana di Anna Banana, o quelle che reclamizzano l’uscita del terzo numero della rivista d’artista di Sturani “Cart” (1988), fino a quelle commemorative dei più disparati fatti o persone, come i 70 anni dalla Rivoluzione d’Ottobre, i 100 anni dalle “imprese” di Jack lo Squartatore (ambedue del 1988) o la cartolina-omaggio a Le Corbusier del 1987, da ritagliare e montare per dare un effetto di tridimensionalità.

L’ironia di Sturani sconfina spesso nell’autoironia, non è infrequente pertanto trovare tra i soggetti delle sue cartoline sferzanti autoritratti, talvolta alquanto caustici. Si tratta di un filo rosso che attraversa un po’ tutta la sua produzione, così come le tecniche sperimentate. Tra i primi esemplari, segnaliamo la sua “Carte d’identité postale”, progettata alla fine degli anni Settanta in xerografia nell’ambito del 1er Festival International de la Carte Postale d’Avant-garde, ritraente l’autore all’interno di un televisore. L’espediente ritorna anche in un esemplare del 1981, sempre xerografico: le scritte in francese (Le seul, le vrai. Parisien, méfiez vous des contrefactions!), tradotte anche in arabo, rimandano alla visita parigina del ministro iraniano Bani Sadr, il cui volto è identico a quello di Sturani. L’autorità iraniana è ripresa anche in un’altra cartolina sempre xerografica dello stesso anno, che ritrae Sturani/Sadr intento a leggere un numero de “Le Matin” che titola “Bani Sadr a Paris: il h.o.o.q”, in cui il rimando siglato a Duchamp – a cui è dedicata la cartolina – è ovviamente un addenda dell’artista. All’anno successivo risale un’altra cartolina xerografica che immortala Sturani in veste di autore della Gioconda, le cui sembianze – distorte, plagiate o ingigantite (come in questo caso: Sturani è accanto a un’enorme gioconda realizzata da un madonnaro) – sono uno dei temi più utilizzati dalla copy art. Dai miti dell’arte a quelli politici: ecco ad esempio un autoritratto di Sturani in veste di prigioniero delle Brigate Rosse, accompagnato da scritte che rimandano al collezionismo di cartoline, oppure una cartolina che commemora l’incontro tra Sturani e il presidente della repubblica Sandro Pertini, avvenuto il 9 maggio 1985. Tramite un fumetto, il Capo dello Stato si rivolge a Sturani: “E lei, la rieleggono?”; si tratta di un esplicito rimando al mancato rinnovo di Pertini alla presidenza della Repubblica e, al contempo, all’imminente rielezione di Sturani a presidente dell’Assicart.

È già stata rilevata la centralità della sfera sessuale all’interno della produzione di Sturani. In qualche esemplare questa si coniuga con l’autoritratto: è il caso dell’esemplare tipografico stampato in occasione della sua conferenza “L’Ambiguité de l’Art Nouveau” (Losanna, 16 aprile 1984), ove l’autore, tramite un veloce collage, ha applicato il suo volto su una cartolina d’inizio secolo che ritrae una figura femminile posta accanto a un’opera di Mucha; un fumetto posto accanto alla bocca avverte: Les femmes de Mucha étaient des travestis!14. A proposito di travestimenti: le carte Sturani comprendono anche una serie di fotografie originali utilizzate come cartoline; tra queste, otto (4 a colori, 4 in bianco e nero) del 1984 circa raffigurano Sturani allegoricamente travestito da cartolina in occasione di una performance, con tanto di parrucca, scarpe rosa con tacco e calze a rete15.

La raccolta di cartoline di Sturani donate all’Archivio del ‘900 non documenta certo l’intero corpus cartolinesco di Sturani, una produzione che meriterebbe senz’altro di essere indagata e approfondita con meticolosità. Tuttavia, essa costituisce un discreto punto di partenza per avviare tale indagine e, al contempo, per approfondire la storia, e le storie, legate a questo dilettevole mezzo di comunicazione di massa.

Note

1 Tale donazione, comprendente principalmente materiale a stampa, è stata recentemente arricchita da una seconda donazione, includente decine di opere originali.

2 Mart, 10 maggio 2013. L’appuntamento rientra tra i “Magnifici incontri” tenutisi in occasione della mostra “La Magnifica Ossessione”, Mart, 26 ottobre 2012 – 16 febbraio 2014. Un video dell’incontro è pubblicato sul canale youtube del Museo https://www.youtube.com/watch?v=h6HrasBycpM (15 marzo 2016)

3 Oltre ai documenti d’archivio, la donazione comprende una quindicina di monografie e una ventina di numeri di periodici che comprendono interventi di Sturani sulla cartolina; tali opere sono catalogate all’interno dell’OPAC delle biblioteche trentine < http://www.cbt.biblioteche.provincia.tn.it/oseegenius/> (15 marzo 2016).

4 Accanto a un gruppo di 21 fotografie che illustrano alcune sue performances a Roma nel 1999, troviamo un curriculum espositivo di Anna Banana, vari francobolli d’artista, quattro numeri della rivista d’artista “Banana Rag” e tre di “Artistamp News”, ambedue promossi da Anna Banana. Sull’artista, vedasi Michelle Jacques (a cura di), Anna Banana. 45 years of fooling around with A. Banana, Vancouver, Figure 1, 2015.

5 Il rapporto arte-cartolina è tutt’altro che marginale all’Archivio del ‘900 e collega avanguardie storiche (dal Futurismo a figure complesse come Alberto Martini, del quale il fondo Sarfatti conserva le prime tre serie della Danza Macabra Europea) al secondo Novecento, ove, tra le tante, segnaliamo alcune decine di cartoline patafisiche (fondo Baj), un’intera mostra tenutasi al Centro Tool di Milano nel 1973 di oltre 150 cartoline d’artista (perlopiù in esemplare unico), con pezzi di Vautier, Bentivoglio, Echaurren, Carrega, Miccini, Caruso e altri (fondo Fraccaro-Carrega), nonché una collezione di cartoline principalmente degli anni Settanta di artisti come Vautier, Beuys, Acconci, Clavin, Nannucci, Padin, Hamilton e Roth (fondo ANS).

6 Tra le numerose pubblicazioni di Sturani dedicate alla cartolina, ricordiamo perlomeno la recente trilogia edita da Barbieri editore di Manduria (TA): cARToline. L’arte alla prova della cartolina, 2010; Le cartoline nellarte. Fatte a pezzi, stravolte, magnificate, 2011; Cartoline dalla A alla Z. Postcard studies. Lessico ragionato, 2013.

7 “Caro Ech’bis, la ringrazio per il suo interesse per la mia attività di sperimentatore postale; confesso che mi fa divertire giocare al collezionista collezionato. In ogni caso, ecco una lista approssimativa di quello che ho ora disponibile […]”.

8 “Non sbavate sulle cartoline altrui”. Tale divieto, in lingua italiana e con una piccola variante (“Si prega di non sbavare sulle cartoline esposte!!” ricorre anche in un paio di cartoline realizzate da Sturani nel 1986 in occasione della mostra roveretana “Futurismi postali”.

9 Cfr. Enrico Sturani (a cura di), Nuove cartoline. Cartoline di ieri e di oggi in un’ottica d’avanguardia, catalogo della mostra, Roma, Savelli, 1981.

10 Enrico Sturani, La cartolina nell’arte, Op. cit., pp. 52-56.

11 Ad esempio campionari commerciali, suole di scarpe, piccoli oggetti… Tra gli esemplari donati all’Archivio del ‘900, segnaliamo due etichette “Alto /basso” utilizzate per la spedizioni di colli ingombranti, affrancate e regolarmente viaggiate. A proposito di cartoline realizzate su supporti bizzarri, segnaliamo una cartolina di Sturani del 1987 realizzata in ostia serigrafata al cioccolato, presente nel fondo del futurista Tullio Crali (Cra.13.38).

12 Si veda a tal proposito: Piermario Ciani (a cura di), Rispondere a toner. Mostra di cartoline xerografiche, catalogo della mostra, Bertiolo, Trax UniA4 (Piermario Ciani), 1985; Vittore Baroni, Piermario Ciani, Xerografica, Pasian di Prato (UD), 1985; Vittore Baroni, Postcarts. Cartoline d’artista, Roma, Coniglio, 2005

13 Come nell’esemplare che recita a grandi lettere “Fuck your postcard”, eseguito nel 1983, comunicando telefonicamente il contenuto desiderato allo stampatore, e dunque con esiti ignoti per lo stesso autore fino all’avvenuta stampa.

14 Lo stesso soggetto, ma col baloon del fumetto privo di testo, è stato riutilizzato lo stesso anno per una cartolina diffusa da Sturani in occasione di Cartexporno.

15 Una di queste è pubblicata in copertina di Enrico Sturani, Memorie di un cartolinaro. Aneddoti divertenti e surreali di una vita da collezionista, Roma, Coniglio editore, 2004. Il seguito di questo volumetto ricco di curiosità legate alla passione di Sturani per la cartolina è contenuto in Enrico Sturani, La cultura delle quisquilie. Un cartolinaro al minbencula, Macerata, Biblohaus, 2011.