Fillide dedica questo numero alla gallina, consapevole che nel nostro animale da cortile c’è molto da scoprire per quanto riguarda comico, umorismo, satira e grottesco. Ne era convinto anche lo scrittore Carlo Dossi, il quale paragona lo spirito dell’umorismo – si riferisce qui a Jean Paul Richter, autore a cui si sente particolarmente vicino – proprio alla gallina che «vede l’aquila in cielo e il verme per terra» (Note azzurre, n. 3200): alto e basso, sublime e comico dunque insieme. Se però il lato basso del mondo gallinaceo ci è immediatamente presente e ci richiama alla mente la canzone di Cochi e Renato che negava alla gallina uno sguardo intelligente, l’intreccio tra comico e sublime, tra commedia e tragedia, emerge talora nella letteratura e riserva molte sorprese, che costituiscono esattamente il filo che lega insieme i contributi di questo numero 15.
Accanto ai saggi, alle segnalazioni e ai link, trovate anche – nella sezione “testi” – brevi brani o lunghe citazioni che costituiscono una piccola antologia – senza alcuna pretesa di completezza – di scritti letterari italiani del Novecento che hanno come oggetto il nostro pennuto.
In passato Fillide si è già occupata di questo tema: potete rileggere nel n. 8 la recensione del libro di Giorgio Vallortigara e nel n. 9 il saggio di Giovanni Accardo sulle Galline pensierose di Malerba. Anche l’indagine del numero 13 sul carattere gallinaceo della maschera di Pulcinella può rientrare a pieno titolo in questo ambito di ricerca, come appare chiaramente in questi bei disegni di Luigi Serafini, tratti da Pulcinellopaedia seraphiniana, pubblicato da Rizzoli nel 2016.