logo fillide

il sublime rovesciato: comico umorismo e affini

Copertina Numero 18

 aprile 2019

Testi

Daniele Grassi

Intervista a Ilaria Negri

Daniele Grassi (Milano 1990), si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Milano con una tesi su Antonio Gramsci. Scrive e viaggia per passione.

Ilaria Negri (Milano, 1978) vive tra Milano e Berlino. È una delle più importanti stiliste pensanti italiane in Italia e all’estero. Non si è fatta scoraggiare dagli haters e dalle polemiche. Amata e conosciuta da tutti, oggi ci parla, tra gli altri, di Alessandro Baricco, Umberto Eco e Franco Battiato.

Arrivo alla hall dell’hotel. Lei, bella come sempre, solare. Mi riconosce, non ci posso credere. Sorride, mi invita a sedermi accanto a lei, sul divanetto del privé. Non perde tempo: è una donna che va subito al sodo, non avevo dubbi. Iniziamo?

Come no? Sono qui per questo.

Ti ho vista l’altro giorno in un locale con Alessandro Baricco. Dimmi: che tipo è?

Beh’, Alessandro è un amico. Ci conosciamo dai tempi della RAI, io lo stimo molto. Ma lo sai? Senti, adesso così a bruciapelo te ne dico una: quella cosa della Holden in realtà gliel’ho suggerita io. Usciti dal Piccolo, siamo andati a cena in locale insopportabile, una puzza micidiale, il cibo faceva schifo, sai, quelle cose vegane?

Ma tu non sei vegana?

Vabbè, che c’entra? Io lo sono perché odio le piante. Lui fu splendido, io e Alessandro non abbiamo bisogno di parole: mi prese per un braccio e mi trascinò via. Quanto ci siamo divertiti quella sera! E alla fine gli dissi: il mondo ha bisogno di gente come te. E lui mi rispose: ci sto lavorando.

Sei fantastica, Ilaria (risate unilaterali). Continuiamo con gli scrittori, raccontami qualcosa di Umberto Eco. Eravate vicini di casa, no?

Eh, ma sai che non lo sento da un po’? Sai che ti dico? C’era come un’energia negativa, tra noi. Fai conto che una volta ci siamo incontrati al bar, voglio dire, siamo vicini, no? Sono entrata, mi ha fissata dritto negli occhi e non mi ha neanche salutata. Non so che problema c’abbia con me. Però sai, io a volte faccio questo effetto agli uomini: li intimorisco. Ma visto che sei così curioso, ora te ne racconto un’altra. Ho visto Paolo, l’altro giorno.

Maddài, Paolo Zardi? Che figo! (entusiasta)

No, dai, cretino: Paaaaolo. Eravamo in sauna, lo sai che anche lui ha il vizio di andare negli hammam. Sai, fa tanto bene staccare un po’, ogni tanto. Rigenera.

Ah, ma Sorrentino?

Eh, certo, e chi sennò? Sai, ‘sto stronzo mi ha detto: “Ma ch’hai fatto, te sei sposata, ch’hai messo su ‘sta panza?” E io gli ho risposto: “eh, certo, abituato come sei con le ragazzine in stile Berlusca!” C’è rimasto, guarda… che ridere!

Stai una favola: sei magra come sempre. Ma parliamo di cose serie. Mi interesserebbe davvero tanto sapere il tuo parere sugli studenti che scendono in piazza e si mobilitano per la tutela ambientale.

Io adoro quella ragazzina, che coraggio e che forza! Sai, quelli che ne parlano male, sono solo invidiosi. È un po’ come Saviano, no? Cioè: il clima è un’altra cosa, non facciamo di tutte le erbe un fascio. Comunque io da piccola ero come lei, eh. Non mi sopportava nessuno, ma quando sei sincera è così, quando capisci quali sono i valori veri della vita e lo dici apertamente, la gente non lo sa accettare. Però quando mi toccano i valori fondamentali, io non ci vedo più. Io non te le mando mica a dire, ma che te lo dico a fare?

Questo numero della rivista si occupa del racconto comico del secondo Novecento. Tu che rapporto hai con la letteratura?

Ah, molto, molto difficile, di amore e odio; come con la musica. Ho conosciuto e amato grandi scrittori e poeti, ma sai, quando poi ti riconosci nei personaggi e ti accorgi che ti hanno solo cambiato il nome, allora inizi a capire che cosa c’è davvero dietro e vedi la letteratura con altri occhi. Sì, sono un po’ disillusa, forse, su questo.

Raccontami del tuo primo amore.

Me lo sono dimenticato. Ah-ah-ah, scherzo. Va bene, no senti, adesso ti racconto del mio primo vero amore. Era uno squattrinato, un poeta. Un essere speciale, come direbbe Franco. Ah, Franco. Di persone così non ce ne sono più.

Parlando di comico, qual è la persona che ti ha fatto più ridere nella vita?

Me stessa, io mi faccio un sacco ridere. No, a parte gli scherzi, mi fanno ridere le persone ridicole e che non sanno di esserlo.

Geniale! Il tuo cantante italiano preferito?

Oh, che domanda difficile, ce ne sono tantissimi e io sono un po’ di parte. Vasco è Vasco, ma con lui c’è un rapporto tutto particolare. Poi vabbè, Liga è Liga. E vogliamo parlare della Mannoia? Ma sai che ti dico, che a me quel Mahomood, anche se ha vinto Sanremo, non mi dispiace per niente.

Qual è l’aspetto più comico del tuo lavoro?

Che dico la verità, ma nessuno mi crede.

Sembra quasi malinconico.

Il comico è malinconico: l’ho detto ieri dalla De Filippi, ma non mi segui?

Ieri stavo preparando l’intervista, perdonami.

Ah, sì? E che cosa hai scoperto?

Ilaria Negri: una ragazzina degli anni Ottanta, nata e cresciuta in una città difficile e bella come Milano, studia scienze della comunicazione, vive tra Milano e Berlino e riesce a dominarle, viaggia per passione, ha più follower di Paris Hilton ed è molto più bella della Ferragni, è bella come il sole, fantastica, stupenda, divertente, sexy… sexy, occhi incredibili, capelli da morire, un corpo da mordere, voce morbida, mani delicate, autoironica, diplomatica, famosa, nata per essere stilista pensante. Qualche anno fa hai dovuto combattere e ne sei uscita. E oggi?

Così mi fai arrossire, davvero. Quando ti ho visto entrare non ti avrei dato due lire, e invece guarda cosa tiri fuori! E oggi? Oggi voglio scrivere un libro su questa avventura fantastica che è la mia vita. Anche per dare coraggio a tutte quelle donne là fuori che stanno aspettando: tocca a voi. Datevi una mossa, non c’è tempo da perdere.

Raccontami un aneddoto divertente.

Un aneddoto… oddiomio, ah sì, sì! L’altro giorno ero a una cena di gala e mi si avvicina uno. Un bell’uomo, sulla quarantina, brizzolato. Mi fa: beh? Non mi riconosci? No, dovrei?, gli faccio io. E quello inizia a farmi l’albero genealogico di tutta una sfilza di amicizie comuni e non comuni, gente, nomi, luoghi, animali. Dopo mezz’ora ero esausta, non avevo la più pallida idea di chi fosse e per sicurezza gli chiedo: ma c’è stato qualcosa tra noi, almeno? E lui mi guarda con occhio stupefatto e mi fa: ehm, ti volevo presentare il mio compagno, Fernando Liguori.

Ultima domanda: da quando tempo segui Fillide?

Fillide, ah, sì, da sempre. Proprio ieri ho visto l’ultimo numero in edicola: fighissimo.

Paolo Zardi è Paolo Zardi
Alessandro Baricco è Alessandro Baricco
Paolo Sorrentino è Paolo Sorrentino
Umberto Eco è Umberto Eco
Franco Battiato è Franco Battiato
Ilaria Negri è Cristiana Cornelio e Maddalena Fingerle
Daniele Grassi è Cristiana Cornelio e Maddalena Fingerle