Bella e perduta, un film sull’Italia di Pietro Marcello, 2015
con Sergio Vitolo, Gesuino Pittalis, Tommaso Cestrone, Elio Germano
Durante un viaggio il regista Pietro Marcello ha conosciuto Tommaso Cestrone, unico guardiano (a sue spese) della reggia borbonica di Carditello, abbandonata a se stessa. La sua storia doveva essere un episodio del film, ma l’uomo è morto durante le riprese e il film ha preso toni onirici e surreali, allontanandosi in parte dal documentario. Uno dei protagonisti è Pulcinella che dalle viscere del Vesuvio viene inviato a esaudire le ultime volontà di Tommaso Cestrone, cioè salvare un giovane bufalo di nome Sarchiapone, maschio e perciò considerato inutile. Bella e perduta è l’Italia di oggi, come la reggia di Carditello.
Racconta Pietro Marcello:
Con Braucci abbiamo pensato a Pulcinella innanzitutto perché io ricordavo un Pulcinella di quando ero piccolo, un uomo che girava per i mercati vestito da Pulcinella e che viveva in una mansarda della casa dove abitavamo, un uomo profondamente triste.[…] Abbiamo pensato a Pulcinella per spingerci nell’aldilà, o almeno per entrare nel mondo della fiaba, del mito. Nella tradizione Pulcinella esaudisce i desideri dei morti, o perlomeno accompagna i morti in un’altra vita.
cit. in Bella e perduta, un film sull’Italia di Pietro Marcello, a cura di Goffredo Fofi, in “Lo straniero”, 186/187, 2015-1016, pp. 100-104
Da segnalare anche la recensione di Chiara Ugolini su “La Repubblica”, al link
e quella di Paolo Mereghetti sul “Corriere della sera” al link: