da Il tredicesimo invitato, Milano, Garzanti, 1980 Rossa gallina, in te odio – più del tuo chiocciolio di spavento, dell’occhietto puntuto, dello sconcio berretto – in te odio il mezzo metro di vento che spenni nel fracasso di uno slancio già rantolo e frattura allo spiccarsi. In te odio la mia storpia fiammata, il mio […]
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Torino, Einaudi, 1989 (1a1963), pp. 257-260 […] la notte si annunciava tiepida, acqua ce n’era, e qualcosa per cena, fra tutti e sei, non molto, ne avevamo. La capanna era in rovina, ma un po’ di tetto per ripararci dalla rugiada c’era ancora. – Benissimo, – disse Cesare. – Io ci sto. Per stasera, io […]
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Torino, Einaudi, 2008. Illustrazioni di Alessandro Sanna Beppe Fenoglio scrive La favola delle due galline, di cui riportiamo l’incipit, per la figlia Margherita, nata nel 1961. In uno dei suoi ultimi biglietti scritti prima di morire all’ospedale delle Molinette nel 1963, Fenoglio si raccomandava al suo amico Aldo Agnelli, riferendosi alla figlia: «Parlale sempre di […]
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da I racconti, Milano, Oscar Mondadori, 1993 Il guardiano Adalberto aveva una gallina. Egli faceva parte del corpo di guardia interno d’un grande stabilimento; e questa gallina la teneva in un cortiletto della fabbrica; il capo dei guardiani gli aveva dato il permesso. Gli sarebbe piaciuto di arrivare a farsi, col tempo, tutto un pollaio; […]
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Torino, Einaudi, 1963 La scena si svolge nella casa che il padre e poi, dopo la sua morte, la madre di Gonzalo ha fatto costruire a prezzo di durissimi sacrifici. La donna, anziana e malata, sta cercando di improvvisare una cena per il figlio, reduce da un viaggio di lavoro. La madre di Gonzalo […]
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da Tutte le novelle, a cura di Luciano De Maria, Prefazione di Giansiro Ferrata, Milano, Mondadori, 1975 Dopo aver dichiarato che la massaia era ricca di compiacenza per quella femmina che non era sua figliola, e dimostrava per lei vera e propria tenerezza, mi preme aggiungere che si tratta di una gallina: una grossa, […]
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da Tutte le poesie, Meridiani Paperback, Milano, Mondadori, 2015 La gallina che covava Un Gatto senza un filo de riguardo rubbò l’ovo a una Biocca e, d’ anniscosto, propio a lo stesso posto, je ce messe una palla de bijardo. Quella, soprappensiero, nun s’accorse der cambio e la covò come se fosse stata un […]
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da I colloqui (1911), Milano, Mondadori, 2016 IHo rivisto il giardino, il giardinetto contiguo, le palme del viale, la cancellata rozza dalla quale mi protese la mano ed il confetto… II «Piccolino, che fai solo soletto?» «Sto giocando al Diluvio Universale.» Accennai gli stromenti, le bizzarre cose che modellavo nella sabbia, ed ella si […]
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Vivevano una volta due vecchi sposi. Egli non si chiamava Taddeo, ma Paolino, ed essa, la signora Brigida, buone anime entrambe. Il sor Paolino lavorava in canestri e la moglie in raggiustare le calze; dopo trent’anni, si volevano bene come il primo giorno di matrimonio, anzi, invecchiando, miglioravano nell’amore, come il vino nelle botti suggellate. […]
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«Per quattrocento bruti, morti brutalmente!», sbotta Andrea Sperelli, infastidito dai manifestanti scesi in piazza in seguito alla strage nella battaglia di Dogali. La frase, ovviamente, costò molte critiche al Vate; che, da buon letterato qual era, rispose come qualsiasi romanziere potrebbe (anzi: dovrebbe) fare: «Quella frase è detta da Andrea Sperelli, non da Gabriele d’Annunzio, […]
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