Without forgetting the numerous stratifications in which the grotesque has taken root, this work focuses on the attempt to bring to the surface the more shapeless and gnarled ones of the literary imagerie of Tommaso Landolfi, an elusive author often unrelated to his own time. By examining specific passages of the novel La pietra lunare and some of his «obsessive and horrid» tales, the goal is to shed light on the most disturbing shadows that populate them, trying to analyze the process of desecration through which Landolfi enjoyed deforming and brutalizing some of the most immaculate symbols of traditional art and poetry. The moon, the female bodies, the most intimate feelings, celebrated up to a few decades before with candid devotion, in Landolfi’s hallucinated and surreal syntax are profaned to such an extent that they almost induce a feeling of repulsion in the reader. The result is a grotesque humour, often difficult to digest. Writing, as a therapeutic act, if it does not completely cure, at least breaks the gates of the ‘forbidden’ by pouring it freely onto the page; and when the boundaries between reality and imagination jump completely, nightmares, resentments, manias and hatreds never dormant, like spider filaments weave a very dense weft on life, wrapping it without escape.
Classe ‘89, nel 2016 si laurea cum laude in Filologia moderna presso la Federico II di Napoli con una tesi in Letteratura contemporanea su Le cronache di viaggio in Calvino. Prima di dedicarsi all’insegnamento si è occupata di social media communication, collaborando alla scrittura di articoli e recensioni per piattaforme web del Gruppo Mondadori, oltre che alla stesura di progetti scolastici di livello regionale. Avida spettatrice, nell’ultimo anno ha conseguito il titolo di Media Educator: “educatrice ai linguaggi cinematografici e audiovisivi” presso il Ministero della Cultura. Attualmente fra i suoi interessi di studio figurano i processi di contaminazione fra letteratura, cinema e società nella prima metà del Novecento.
Bachtin Michail (1979), L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale, Torino, Einaudi
Bordoni Carlo, Scarsella Alessandro (a cura di) (2017), Guida al grottesco, Bologna, Odoya
Bloom Harold (2000), Come si legge un libro e perché, Rcs Libri
Calvino Italo (2015) [1965], Tutte le Cosmicomiche, Mondadori
Calvino Italo (2001), Tommaso Landolfi. Le più belle pagine, Postfazione del 1982, Milano, Gli Adelphi
Freud Sigmund (1991) [1919], Il perturbante, in Saggi sull’arte, la letteratura e il linguaggio, Bollati Boringhieri
Landolfi Tommaso (1995) [1939], La pietra lunare, Adelphi
Landolfi Tommaso (2003) [1960], Se non la realtà, Adelphi
Leopardi Giacomo (1898), Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura, Firenze, Le Monnier
Maccari Giovanni (2019), Landolfi, il fantastico, i russi, 3 settembre 2019 in “Strumenti critici”, il Mulino
De Maria Luciano (1983) (a cura di), Filippo Tommaso Marinetti. Teoria e invenzione futurista, Milano, Mondadori
Nelli Sergio (1998), Questa pallida stanza umana. La costellazione del negativo nel Landolfi diarista e poeta, “Diario Perpetuo”, Bollettino del Centro Studi Landolfiani
Ragni Eugenio (2000), Cultura e letteratura dal primo dopoguerra alla seconda Guerra mondiale, in Storia della Letteratura Italiana, Salerno Editrice
Zublena Paolo (2008), Parossismo e scalfitture della lingua-pelle. La scrittura diaristica di Landolfi in Rien va, “Chroniques italiennes” n. 81-82